La Legge di Bilancio 2018 ha prorogato al 2019 l’entrata in vigore del SISTRI per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi.
Il SISTRI è il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti nato nel 2009, ma mai entrato pienamente in funzione. Intanto, le aziende continuano a versare i contributi specificamente destinati al SISTRI: si stima che siano già stati pagati tributi per circa 187 milioni di euro, ma ad oggi la tracciabilità dei rifiuti rimane in sostanza affidata al sistema tradizionale.
Con la specifica previsione contenuta nella Stabilità, viene prorogato di un ulteriore anno il regime del “doppio binario”, consentendo così l’applicazione degli adempimenti e degli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti antecedenti alla disciplina del SISTRI con la conseguente moratoria delle sanzioni per le imprese che non si fossero ancora registrate e per l’omesso versamento del contributo annuale (art. 260 bis del D. Lgs 205/2010 commi 1 e 2).
La proroga al 31 dicembre 2018 si è resa necessaria al fine di attendere la decisione del TAR Lazio, il quale deve pronunciarsi sulla legittimità della gara bandita dalla CONSIP per l'affidamento del SISTRI a un nuovo concessionario, l’Almaviva-Tim-Agriconsulting.
Il sistema attuale, ancorato sugli adempimenti tradizionali, dovrà essere profondamente rivoluzionato, prevedendo quando disposto dal DM 78/2016:
- la razionalizzazione e la semplificazione del sistema;
- l'abbandono dei dispositivi elettronici di identificazione e l’introduzione di nuovi sistemi che garantiscano l’integrità del sistema;
- la tenuta in formato elettronico dei registri di carico e scarico e dei formulari di trasporto;
- la redazione automatica del MUD e conseguente dematerializzazione della corrispondente documentazione;
- la semplificazione degli obblighi informativi alle imprese attraverso lo scambio informativo con banche dati in uso alla pubblica amministrazione;
- la possibilità di poter interagire con il sistema attraverso i sistemi gestionali utilizzati da imprese-associazioni-società di servizi;
- l’assistenza e formazione delle imprese ed il contenimento dei costi.
Quelli fissati dal Governo sono obiettivi in linea anche con l’attuale processo di digitalizzazione della PA, processo a cui i nuovi gestori del sistema dovranno certamente fare riferimento.
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