Settimana scorsa è stato approvato il testo della Legge di Bilancio 2018 al Senato ed ora la palla passa alla Camera che, in questi giorni, dovrà votare il testo definitivo della legge prima della sua entrata in vigore.
Come noto, dopo diverse Finanziarie molto generose per il settore agricolo, nella Legge di Bilancio 2018 è decisamente poco lo spazio riservato dal legislatore all’agricoltura.
Non poche, infatti, sono le recriminazioni degli operatori alla luce del testo di legge che, verosimilmente, verrà confermato alla Camera dei Deputati in seconda lettura.
Molto rilevanti sono stati i tagli alle risorse finanziarie concesse al settore agricolo: per il Fondo di Solidarietà, necessario a sostenere le polizze assicurative agevolate, erano stati richiesti dal MIPAAF ben 200 milioni di euro, ma ne sono stati stanziati appena 5. Discorso simile vale i danni da Xylella: 50 milioni in tre anni era la richiesta del Ministero, ma in Finanziaria ce ne saranno appena 2.
Non si tratta, peraltro, di casi isolati: i 20 milioni del fondo destinato al settore avicolo per i danni da influenza aviaria sono diventati 15; peggio è andata alle risorse per il sostegno della zootecnia di montagna, settore che riceverà solo 4 dei 20 milioni richiesti.
Molte sono anche le opportunità perse nell’ambito della formazione della Legge di Bilancio: all’inizio, era stata ampiamente dibattuta la possibilità di introdurre un credito d’imposta che permettesse anche alle aziende agricole di usufruire di super e iperammortamenti concessi nell’ambito delle agevolazioni Industria 4.0, visto che generalmente le imprese agricole adottano la tassazione su base catastale e ne restano escluse. Tale questione, però, non ha trovato trasposizione nel testo della Stabilità.
Si pensi poi alla richiesta, che era stata avanzata, di definire le modalità di assegnazione del gasolio agricolo anche per le reti di impresa e fare chiarezza sul punto. Oppure alla possibile estensione della parificazione dello IAP al coltivatore diretto, ai fini della prelazione agraria, non solo nel caso del confinante ma anche a quello in cui l’agricoltore sia conduttore del terreno oggetto di compravendita. In entrambi i casi, però, la discussione si è risolta in un nulla di fatto.
Chiaramente, a fronte di tante “delusioni”, ci sono anche numerose novità che potrebbero essere decisamente interessanti per il mondo agricolo. Si pensi alle opportunità offerte dal bonus verde, alla nuova disciplina dell’enoturismo, all’inclusione dello street food nella disciplina della vendita diretta, alla decontribuzione totale per un triennio dei giovani agricoltori.
Tra le buone notizie, occorre anche registrare l’approvazione dell’emendamento relativo all’obbligo di presentazione dell’informativa antimafia per i terreni agricoli che fruiscono di aiuti comunitari.
La L. 161/2017 ha previsto tale adempimento per tutte le aziende agricole e questo rischiava di bloccare prefetture e organismi pagatori. Pertanto, è stato confermato che l’obbligo è già vigente per tutti i terreni che percepiscono aiuti superiori ai 25.000 euro, mentre per chi percepisce aiuti di importo inferiore, il termine per la presentazione dei documenti antimafia è prorogato al 31/12/2018.
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