Il sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti, il cosiddetto Sistri, verrà profondamente modificato nei prossimi giorni. A partire dall’8 giugno, infatti, entrerà in vigore il DM 30 marzo 2016 n. 78, che prevede numerose novità e abrogherà la previgente normativa contenuta nel decreto ministeriale 52/2011.
Il TU Sistri ha come principale obiettivo quello di rimettere ordine in una disciplina stratificata e poco efficace, per cercare di razionalizzare il funzionamento di un sistema informativo suscettibile di garantire un controllo preciso e puntuale nella gestione dei rifiuti.
Il TU si può suddividere in tre parti: la prima ha la principale funzione di mettere ordine nel quadro normativo, confermando grande parte delle previsioni previgenti; la seconda parte, invece, chiarisce una serie di problematiche applicative emerse nel tempo; l’ultima parte, invece, va ad apportare modifiche ad alcuni profili di criticità sottolineati dalle imprese e contenuti nel documento di Confindustria del giugno 2014.
Le disposizioni transitorie previste dall’art. 23 del DM disegnano un quadro interessante, volto a rendere più efficiente un sistema che finora ha presentato problemi rilevanti sia dal punto di vista dell’accessibilità che dal punto di vista dei costi.
Le procedure di affidamento del Sistri dovranno assicurare innanzitutto la razionalizzazione e la semplificazione del sistema, abbandonando l’uso dei dispositivi Usb e delle black box per i trasportatori e individuando nuovi strumenti idonei a garantire la tracciabilità dei rifiuti.
Inoltre si dovrà garantire la tenuta in formato elettronico dei registri di carico e scarico e dei formulari, dando la possibilità di compilarli anche offline con la possibilità di trasmissione successiva dei dati. Grazie alla tenuta di tali registri, sarà quindi possibile anche la generazione automatica del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD).
La revisione del sistema Sistri dovrà anche essere pensata per garantire la massima interoperabilità tra i diversi sistemi gestionali preesistenti, nonché favorire lo scambio di informazioni e il coordinamento con le banche dati delle Pubbliche Amministrazioni. Tutto ciò, dovrà essere realizzato con l’obiettivo di contenere i costi, garantendo la massima sostenibilità dei costi da parte delle imprese, oltre che un adeguato servizio di assistenza.
Il decreto definisce poi chi sono i soggetti obbligati all’iscrizione, le procedure necessarie alla stessa, le modalità di raccolta e di gestione dei dati. Viene poi confermata la disciplina relativa ai rifiuti pericolosi. Sono poi demandati ad ulteriori decreti applicativi alcuni aspetti operativi ancora aperti.
Novità anche per quanto riguarda la società concessionaria del servizio di gestione del Sistri: questa ha ancora il compito di predisporre e aggiornare la modulistica, i manuali e le guide a supporto degli operatori. A differenza del passato, però, tali attività e i loro prodotti prima di essere formalizzati ed efficaci dovranno essere approvati dal Ministero dell’Ambiente.
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