Un registro informatico contenente tutti i dati relativi alle aziende agricole di tutta Italia. È ormai in vigore da alcuni mesi, ma solo ora il cosiddetto RUCI (Registro unico dei controlli ispettivi sulle imprese agricole) sta arrivando alla piena operatività.
All’interno del RUCI, che è una nuova sezione del sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), le varie amministrazioni potranno trovare tutta la storia dei controlli svolti nei confronti delle varie imprese agricole ed i verbali redatti in tali occasioni. Questi dati potranno essere poi triangolati ottimizzando le attività di controllo ed eventualmente sanzionatorie, nell’ambito delle rispettive sfere di competenza.
Ci sarà l’accesso ad una grande quantità di informazioni su ogni azienda agricola: dalle ispezioni fiscali ai controlli sulla manodopera, dagli incassi di risorse pubbliche (come i finanziamenti PAC) fino ai controlli di tipo merceologico, urbanistico, ambientale e sanitario.
L’obiettivo per cui è stato creato, con il D. L. 91/2014 poi convertito con modifiche dalla L. 116/2014, è quello di razionalizzare i controlli ed evitare duplicazioni e sovrapposizioni, finendo col disperdere risorse e intralciare, al contempo, l’attività di impresa.
Nel RUCI, secondo il decreto ministeriale del 22 luglio 2015 che ha dettato alcune delle modalità operative, dovrà finire tutta la documentazione relativa ai controlli relativi al “riscontro del corretto adempimento sostanziale degli obblighi cui sono tenute le imprese agricole” ove comportino “ispezioni e sopralluoghi presso le imprese stesse”.
Al fine di rendere utile ed effettiva l’attività di “schedatura” di tutte le imprese agricole, è arrivata nei giorni scorsi l’interessante circolare del 26 marzo 2016 (prot. 100717) della Guardia di Finanza.
Alle Fiamme Gialle si richiede “prima dell'avvio di controlli amministrativi alle imprese agricole nei settori di interesse istituzionale” di provvedere “sempre alla preventiva consultazione del RUCI, per verificare se l'impresa interessata risulti già censita nell'archivio in quanto destinataria di un precedente controllo da parte di altro organo di ispettivo”. Questa verifica dovrà essere svolta per “qualunque tipologia d'intervento e non solo per i servizi amministrativi su natura e qualità dei prodotti agro-alimentari”.
Inoltre, la circolare prevede che ogni qualvolta si ravvisi la possibilità di una duplicazione delle ispezioni o un intralcio all’attività di impresa “il comandante responsabile del singolo reparto Gdf dovrà adottare «ogni utile iniziativa per ampliare il quadro conoscitivo volto a una puntuale valutazione circa la necessità di avvio dell'ispezione”. In sostanza, viene richiesta una specifica giustificazione alla nuova ispezione, che dovrà essere posta in essere solo dopo un opportuno approfondimento della situazione.
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