Con il provvedimento del 31 agosto 2018, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’avvio di una serie di controlli a tappeto, tramite una procedura di incrocio dei dati desumibili dall’archivio dei rapporti finanziari e dall’anagrafe tributaria.
L’obiettivo di tale procedura sperimentale è quello di evidenziare i profili dei soggetti che presentano delle criticità ed avviare nei confronti di questi ulteriori accertamenti allo scopo di individuare casi di evasione fiscale.
Gli strumenti
Per poter operare tale attività di controllo, l’Agenzia delle Entrate utilizzerà i dati contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari che, dal 2012, è alimentato dai dati forniti gli operatori finanziari individuati nel provvedimento del 20/6/2012 dell’Agenzia (banche, poste, intermediari finanziari, professionisti e società di investimento, ecc.).
Tali soggetti, in forza delle previsioni dell’art. 11, commi 2 e 3 del D.L. 201/2011, sono obbligati a comunicare una serie di informazioni sui propri clienti, ed in particolare:
- i dati identificativi del rapporto;
- i dati del saldo iniziale all’1/1 e quello finale del 31/12 dell’anno di comunicazione;
- gli importi totali delle movimentazioni finanziarie effettuati nell’anno di riferimento, divisi per tipologia di rapporto;
- la giacenza media annua relativa ai rapporti di deposito e di conti correnti bancari e postali (o simili).
Ora, tali dati verranno poi incrociati con quelli contenuti nell’anagrafe tributaria: l’obiettivo è quello di far emergere i profili di criticità ed evidenziare le eventuali situazioni di evasione fiscale.
I soggetti coinvolti
Con il provvedimento dello scorso 31 agosto, l’Agenzia ha annunciato l’avvio della sperimentazione di una procedura di analisi del rischio di evasione nei confronti delle società di persone e di capitali.
La verifica sarà svolta su tutti i soggetti che abbiano ricevuto accrediti (significativi) sui propri conti correnti e che, per l’anno 2016, non abbiano presentato una delle dichiarazioni fiscali (redditi, IRAP o IVA) o che l’abbiano presentata senza dati contabili significativi.
L’ulteriore attività di controllo
Coloro che, in seguito alla prima verifica di cui sopra, presenteranno un elevato livello di rischio verranno segnalati dalla Direzione Centrale dell’Agenzia alle direzioni regionali o provinciali di competenza.
Per ogni posizione “critica” saranno comunicati:
- il numero di conti correnti attivi;
- il totale aggregato dei saldi e dei movimenti dei rapporti finanziari;
- eventuali ulteriori elementi significativi presenti nell’Anagrafe tributaria.
Una volta ricevute le segnalazioni, le direzioni territoriali dovranno svolgere una specifica attività di controllo nei confronti di tali soggetti e comunicare l’esito di tali attività di verifica alla Direzione Centrale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA