Il Consiglio dei Ministri ha dato il via ad una revisione sostanziale delle Imposte sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e altre misure correlate, come parte del primo modulo di una più ampia riforma del fisco.
Il Decreto Legislativo, attualmente in fase di esame preliminare, si basa sulla Legge 9 agosto 2023, n. 111, e mira ad introdurre norme volte a rivoluzionare il sistema di tassazione del reddito delle persone fisiche in Italia. Ecco una panoramica dei punti chiave di questa proposta:
1. Progressività e unificazione delle aliquote
L'obiettivo primario del decreto è garantire la progressività dell'imposta sul reddito e preparare il terreno per l'adozione di una singola aliquota d'imposta. Questo sarà ottenuto attraverso la revisione delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote d'imposta e delle detrazioni dall'imposta lorda.
2. Equità orizzontale tra diverse fonti di reddito
La riforma mira a raggiungere l'equità orizzontale tra diverse tipologie di reddito. In particolare, ci si concentrerà sull'uguaglianza tra redditi da lavoro dipendente e redditi da pensione.
- Revisione dell'IRPEF. Il decreto legislativo prevede, per l'anno 2024, una semplificazione degli scaglioni di reddito e delle aliquote d'imposta. Queste aliquote sono previste come segue:
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- 43% per i redditi che superano 50.000 euro.
Inoltre, la detrazione prevista per i titolari di redditi da lavoro dipendente e alcune altre categorie di redditi aumenta da 1.880 a 1.955 euro per il 2024. Questo eleva la no tax area per i redditi da lavoro dipendente fino a 8.500 euro, allineandola a quella dei pensionati.
- Revisione delle detrazioni fiscali. Per il 2024, si prevede una riduzione di 260 euro della detrazione complessiva per specifiche spese sostenute da contribuenti con un reddito superiore a 50.000 euro, fatta eccezione per le detrazioni per le spese sanitarie.
- Incentivi per le nuove assunzioni. In attesa dell'attuazione completa della revisione delle agevolazioni fiscali per le imprese, il decreto legislativo introduce incentivi per le nuove assunzioni a partire dal periodo d'imposta successivo al 31 dicembre 2023 (cioè dal 2024 per i soggetti con anno fiscale coincidente con l'anno solare). Queste agevolazioni si applicano a diverse categorie di contribuenti, tra cui titolari di reddito d'impresa, imprese individuali, società di persone ed esercenti arti e professioni. Questi incentivi sono concessi ai soggetti che abbiano esercitato l'attività per almeno 365 giorni nel periodo d'imposta 2023, a condizione che l'impresa operi in modo regolare. Sono escluse dal beneficio le imprese in liquidazione ordinaria, liquidazione giudiziale (fallimento) o che hanno attivato altri procedimenti di risoluzione della crisi aziendale di natura liquidatoria. Nell'ambito delle nuove assunzioni, sono previste maggiori agevolazioni per categorie di lavoratori che richiedono ulteriore tutela, come i “molto svantaggiati”, persone con disabilità, minori in età lavorativa con situazioni familiari difficili, donne con almeno due figli minori, giovani beneficiari degli incentivi all'occupazione giovanile ed ex percettori del reddito di cittadinanza che non soddisfano i requisiti per l'Assegno di inclusione.
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